Colazione da Tiffany
Colazione da Tiffany. In questi giorni il film tratto dal romanzo, compie 50 anni. Ma non è del film che voglio parlarvi, che adoro come ben sapete. Vorrei parlarvi del romanzo e del suo autore Truman Capote. Il grande scrittore e drammaturgo, ebbe fin dall’infanzia una vita difficile. Abbandonato dai genitori crebbe con gli zii, e sua unica amica fin dall’infanzia fu la grande scrittrice Harper Lee, l’autrice per intenderci di “Il buio oltre la siepe”. A NYC cominciò come fattorino del New Yorker fino a diventare giornalista e scrittore. Non fece mai mistero del suo essere omosessuale e delle sue debolezze nei confronti di alcool e droghe, che lo portarono alla morte. Lui diceva: "Sono un alcolizzato. Sono un tossicomane. Sono un omosessuale. Sono un genio." Morì di cirrosi epatica. Il film tratto dal romanzo compie 50 anni. Sono molte le differenze tra il romanzo e il libro, sostanziale anche il fatto che l’autore fece fatica ad accettare il fatto che la parte della protagonista Holly in cui lui pensava fosse perfetta la sua adorata Marilyn, fu data a Audrey Hepburn. Nel romanzo Holly resta incinta e perde il bambino nel tentativo di salvare il suo amico Joe. Il romanzo è fatto di flashback e in realtà è il barista Joe che partendo da una foto di Holly la ricorda, raccontando tutta la storia. Il finale è amaro, Holly lascia il gatto e non lo ritrova, parte per il Brasile comunque anche se il diplomatico Josè non vuole più sposarla dopo che è stata in prigione e di lei non si saprà più nulla. Non c’è un coprotagonista maschile come nel film (Paul alias George Peppard ); e il suo amico voce narrante nel romanzo assomiglia all’autore che lo tratteggia simile a lui anche nell’omosessualità.
Cosa ne pensate, se ci fosse stata Marilyn come voleva Capote al posto di Audrey, il film avrebbe avuto lo stesso successo?
E se avessero seguito il romanzo con coerenza fino in fondo, lo avreste amato lo stesso anche senza la scena finale in cui Holly e Paul si ritrovano sotto la pioggia?